Tutte le citazioni provengono dalle opere raccolte della Madre.

Ciò che Sri Aurobindo rappresenta nella storia del mondo non è un insegnamento, nemmeno una rivelazione; è un’azione decisiva diretta dal Supremo.

– 14 febbraio 1961

Sri Aurobindo è venuto sulla terra non per portare un insegnamento o un credo in competizione con credi o insegnamenti precedenti, ma per mostrare la via per superare il passato e aprire concretamente la strada verso un futuro imminente e inevitabile.

(22 febbraio 1967)

Sri Aurobindo venne sulla terra per insegnare questa verità agli uomini. Disse loro che l’uomo è solo un essere di transizione che vive in una coscienza mentale, ma con la possibilità di acquisire una nuova coscienza, la coscienza della Verità, e capace di vivere una vita perfettamente armoniosa, buona e bella, felice e pienamente cosciente. Durante tutta la sua vita terrena, Sri Aurobindo ha dedicato tutto il suo tempo per stabilire in sé questa coscienza che chiamò supermentale e per aiutare coloro che si erano radunati intorno a lui  per realizzarla.

 (24 luglio 1951)

Ma per avere questa percezione precisa … ascolta, come quando venni dal Giappone: ero in barca, in mare, non mi aspettavo niente (ovviamente ero impegnata con la vita interiore, ma vivevo fisicamente sulla barca), quando all’improvviso, bruscamente,  a circa due miglia nautiche da Pondicherry, la qualità, potrei anche dire la qualità fisica dell’atmosfera, dell’aria, è cambiata così tanto che ho capito che stavamo entrando nell’aura di Sri Aurobindo. È stata un’esperienza fisica e vi garantisco che chi ha una coscienza sufficientemente risvegliata può provare la stessa cosa.

 (17 marzo 1951)

Per inciso, potrei dirti che in tutti i tipi di cosiddetta letteratura spirituale avevo sempre letto cose meravigliose su questo stato di trance o samadhi, ed è successo che non l’avevo mai sperimentato. Quindi non sapevo se questo fosse un segno di inferiorità. E quando sono venuta qui, una delle mie prime domande a Sri Aurobindo è stata: “Cosa ne pensi del samadhi, quello stato di trance che non si ricorda? Si entra in una condizione che sembra beata, ma quando se ne esce, non si sa affatto cosa sia successo». Poi mi ha guardato, ha visto cosa intendevo e mi ha detto: “È incoscienza”. Gli ho chiesto una spiegazione, ho detto: “Cosa?” Mi disse: “Sì, entri in quello che è chiamato samadhi quando esci dal tuo essere cosciente ed entri in una parte del tuo essere che è completamente inconscio, o piuttosto un dominio in cui non hai una coscienza corrispondente: vai oltre il campo della tua coscienza ed entri in una regione in cui non sei più cosciente. Sei nello stato impersonale, vale a dire, uno stato in cui sei inconscio; ed è per questo che, naturalmente, non ricordi nulla, perché non eri cosciente di nulla.” Così mi rassicurò e io dissi: “Beh, questo non è mai successo .” Lui rispose: “Nemmeno  a me!”

 (22 agosto 1956)

Vi faccio due esempi per farvi capire cos’è la vera spontaneità. Uno – lo sapete tutti senza dubbio – è del tempo in cui Sri Aurobindo iniziò a scrivere l’Arya nel 1914. Non era né una conoscenza mentale né una creazione mentale quella che trascrisse: zittì la mente e si sedette alla macchina da scrivere, e dall’alto, dai piani superiori, tutto ciò che doveva essere scritto scese, tutto pronto, e gli bastò muovere le dita sulla macchina da scrivere e fu trascritto. Fu in questo stato di silenzio mentale, che permette alla conoscenza – e persino all’espressione – dall’alto di passare, che scrisse l’intero Arya, con le sue sessantaquattro pagine al mese stampate. Per questo, inoltre, poteva farlo, perché se fosse stato un lavoro mentale di costruzione sarebbe stato del tutto impossibile.

(29 agosto 1956)

Ricordi la notte del grande ciclone, quando c’era un rumore tremendo e uno scroscio di pioggia dappertutto. Ho pensato di andare nella stanza di Sri Aurobindo e  aiutarlo a chiudere le finestre. Ho appena aperto la porta e l’ho trovato seduto in silenzio alla sua scrivania, a scrivere. C’era una pace così solida nella stanza che nessuno si sarebbe mai sognato che fuori stesse imperversando un ciclone. Tutte le finestre erano spalancate, non entrava una goccia di pioggia.

 (1930-31)

D’altra parte c’era qualcuno (vi dirò chi dopo) che aveva nella sua stanza centinaia di libri, innumerevoli fogli di carta, quaderni e ogni sorta di cose, e così entravi nella stanza e vedevi libri e carte ovunque – tutto un mucchio, era abbastanza pieno. Ma eri così sfortunato da spostare un solo pezzetto di carta dal suo posto, lui se ne accorgeva immediatamente e ti  chiedeva: “Chi ha toccato le mie cose?” Tu, quando entri, vedi così tante cose che ti senti completamente perso. Eppure ogni cosa aveva il suo posto. Ed  era fatto in modo così consapevole, vi dico, che se un foglio  veniva spostato, per esempio un foglio con sopra degli appunti o una lettera o qualcos’altro che  veniva portato via da un posto e riposto in un altro con l’idea di mettere le cose in ordine – diceva: “Avete toccato le mie cose; le avete spostate creando disordine nelle mie cose.” Questo naturalmente era Sri Aurobindo.

(3 febbraio 1954)

Oggi è il primo giorno del centenario di Sri Aurobindo. Sebbene abbia lasciato il  corpo,  egli è ancora con noi, vivo e attivo.

Sri Aurobindo appartiene al futuro; è il messaggero del futuro. Ci indica ancora la via da seguire per affrettare la realizzazione di un futuro glorioso plasmato dalla Divina Volontà.

Tutti coloro che vogliono collaborare per il progresso dell’umanità e per il luminoso destino dell’India devono unirsi in un’aspirazione chiaroveggente e in un’opera illuminata.

(15 agosto 1971)

Sri Aurobindo venne sulla terra per annunciare la manifestazione del mondo supermentale e non solo annunciò questa manifestazione, ma incarnò anche in parte la forza supermentale e mostrò con l’esempio cosa bisogna fare per prepararsi a manifestarla. La cosa migliore che possiamo fare è studiare tutto ciò che ci ha detto e sforzarci di seguire il suo esempio e prepararci per la nuova manifestazione.

Questo dà alla vita il suo vero senso e ci aiuterà a superare tutti gli ostacoli.

Viviamo per la nuova creazione e diventeremo sempre più forti rimanendo giovani e  progredendo.

(30 gennaio 1972)

Quando nel tuo cuore e nel tuo pensiero non fai differenza tra Sri Aurobindo e me, quando pensare a Sri Aurobindo significherà pensare a me e pensare a me significherà pensare inevitabilmente a Sri Aurobindo, quando vederne uno significherà inevitabilmente vedere l’altro, come un’unica e  stessa Persona  – allora saprete che comincerete ad essere aperti alla forza e alla coscienza supermentali.

 (4 marzo 1958)

Sri Aurobindo è costantemente nel fisico sottile, molto attivo lì. Lo vedo quasi tutti i giorni e la scorsa notte ho passato molte ore con lui. Se diventate coscienti nel fisico sottile lo incontrerete sicuramente…

(21 dicembre 1969)

Condividi il contenuto
Share on Facebook
Facebook
Pin on Pinterest
Pinterest
Email this to someone
email