Le pagine di questo sito vengono redatte nella primavera del 2022, pochi mesi prima dell’anniversario dei 150 anni dalla nascita di Sri Aurobindo.
Figlio prestigioso dell’India moderna risorgente ed insieme profondo valorizzatore degli insegnamenti vedici, Sri Aurobindo pone, come messaggio profetico e sostanza del suo insegnamento, una splendida visione, in cui delinea le possibilità future – un Domani – di una umanità rinnovata e radicata nel sacro, individuando quindi nella sacralizzazione della vita umana stessa, una via ancora non individuata né percorsa nel corso dell’evoluzione umana. Una via che rappresenterà una soluzione definitiva alla contrapposizione di materialismo e spiritualismo, e altre dualità ancora, tutte riconosciute incomplete e pertanto fallaci nelle loro visioni e nelle conseguenze da esse provocate. In una parola, la soluzione al costante fallimento dell’esperienza umana.
Mentre in 150 università indiane si approntano gli eventi celebrativi dell’anniversario della sua nascita che avranno luogo il 15 agosto 2022, non possiamo non notare come in Occidente, e soprattutto in Italia, lo speciale messaggio dell’opera aurobindiana sia di fatto ben poco conosciuto e sostanzialmente ignorato.
Per la nostra civiltà occidentale, globalizzata e planetaria, onnivora di tutto e quindi anche di se stessa, anche la spiritualità di Sri Aurobindo giace ormai sepolta sotto tonnellate di altri insegnamenti, rimaneggiamenti, scopiazzamenti e truffe culturali e spirituali che si susseguono le une sulle altre in un rapido sviluppo e consumo, entrambi non innocenti.
E questo non a caso, poiché proprio nella ponderosa opera aurobindiana si pongono le basi per il superamento della nostra sciagurata epoca moderna e la sua evoluzione in un’autentica Nuova Era, confutando in modo definitivo e irrimediabile tutte le visioni, i culti e le ideologie occidentali dell’’800 e del ’900 e indicando una via di uscita alternativa sia al materialismo tecnologico che alle più varie dottrine spiritualiste.
Ovviamente non è possibile disconoscere completamente l’impresa aurobindiana, sia per la mole della sua opera scritta sia per la diffusione mondiale dei suoi insegnamenti, ma si tende a relegarlo in un non ben precisato Pantheon di Maestri Spirituali a cui sono tributati generici riconoscimenti di grandezza, accuratamente poi evitati in sostanza nella quotidianità.
Come venne notato già alcune decine di anni fa, oggi è praticamente impossibile per chi si appresta a compiere l’impegnativo viaggio di una propria ricerca spirituale, pervenire, se privi di guide e informazioni accurate, alle corrette fonti dei grandi insegnamenti, occultate, come di fatto sono, da una proliferazione esagerata e fuori controllo di messaggi ed opere che spesso di spirituale han ben poco.
Si compie quindi con facilità, e anche in parte involontariamente, una Falsificazione della Spiritualità contemporanea che viene progressivamente svuotata di Senso e di Verità ed apparecchiata infine come abbondante fritto misto per la voracità dei moderni consumatori di spiritualità.
Di queste fatali possibilità era già ben consapevole lo stesso Sri Aurobindo che, trasportato già nel cuore dell’infanzia all’influsso di una educazione europea, imparò a distinguere ben presto i limiti e i difetti di entrambi i mondi coi quali era entrato in contatto.
Centocinquanta anni dopo la sua nascita, gran parte dei suoi scritti resta ancora inedita in lingua italiana, dato che spesso anche i suoi titoli tradotti in italiano sono offerti tramite edizioni incomplete e quasi mai integrali delle sue opere.
Eppure Sri Aurobindo e il suo messaggio riaffiorano in ogni dove, come ebbe a dire Mère, il 16 febbraio 1972:
Fra cinquant’anni tutta la parte ricettiva – non dico intellettuale, dico ricettiva dell’umanità – sarà assorbita dalla potenza del pensiero di Sri Aurobindo. Quelli che lo sono ora, hanno il vantaggio di essere i primi. (L’Agenda di Mère, volume XIII)
Tra i compiti che assumiamo, con questa iniziativa, ci proponiamo quindi di rendere disponibile in lingua italiana tutti i 38 volumi della sua opera, come già redatti e pubblicati dall’Ashram di Pondicherry che ne ha curato e prodotto l’ottima edizione in lingua inglese.
Il secondo compito che, in parallelo al primo. è nostra intenzione portare avanti, è anche la conoscenza di questo insegnamento vasto, profondo e coraggioso, che pur evitando ogni organizzazione specifica e qualsiasi opera di proselitismo, ha portato, nei vari decenni, allo sviluppo di un grande Ashram (Pondicherry), ad una città sperimentale internazionale della Nuova Era (Auroville) e ad una molteplicità di centri autonomi in ogni regione del pianeta.
Lo Yoga Integrale di Sri Aurobindo, pur essendo privo di una struttura dogmatica e pur non indicando metodi esclusivi – e forse proprio per questo – rappresenta per Oggi e anche per Domani il naturale antidoto alla Falsificazione in atto della Spiritualità Contemporanea, come forse l’ultima possibilità di salvezza per una umanità sofferente in un pianeta in pericolo:
Vidi i pionieri ardenti dell’Onnipotente
superando la soglia celeste che è volta alla vita
discendere in frotta i gradini d’ambra della nascita;
precursori d’una moltitudine divina,
essi lasciavano le rotte della stella del mattino
per l’esigua stanza della vita mortale.
Li vidi traversare il crepuscolo di un’era,
i figli dagli occhi di sole di un’alba meravigliosa,
i grandi creatori dall’ampia fronte di calma,
i distruttori possenti delle barriere del mondo
che lottano contro il destino nelle arene della Sua volontà,
operai nelle miniere degli dei,
messaggeri dell’Incomunicabile,
architetti dell’Immortalità.
Nella sfera umana caduta essi entravano,
i volti ancora soffusi della gloria dell’Immortale,
le voci ancora in comunione coi pensieri di Dio,
i corpi magnificati dalla luce dello spirito,
portando la parola magica, il fuoco mistico,
portando la coppa dionisiaca della gioia,
i loro occhi d’uomini più divini si avvicinavano,
le loro labbra cantavano un inno sconosciuto dell’anima,
i loro piedi risonavano nei corridoi del Tempo.
Grandi sacerdoti di saggezza, dolcezza, potenza e beatitudine,
scopritori delle vie soleggiate della bellezza,
nuotatori dei flutti impetuosi e ridenti dell’Amore
e danzatori entro le porte d’oro del rapimento,
il loro passo muterà un giorno la terra sofferente
e giustificherà la luce sul volto della Natura.
(Sri Aurobindo, Savitri, vol. I, traduzione di Paola De Paolis)